Rivista di Scienze dell'Educazione
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<p>La Rivista di Scienze dell’Educazione, fondata nel 1963 con il titolo «Rivista di Pedagogia e Scienze Religiose», dal 1973 è organo ufficiale della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma, per la diffusione di lavori di carattere scientifico a livello internazionale e di esperienze innovative relative all'educazione in diversi campi della sua attuazione.</p> <p>La Rivista, a scadenza quadrimestrale, ha lo scopo di partecipare al dialogo culturale nell'ambito delle scienze umane e delle scienze dell'educazione coltivate nella Facoltà. Per contribuire all'elaborazione di un nuovo umanesimo in una prospettiva educativa integrale, con un'attenzione particolare all'educazione delle donne, valorizza anche l'apporto delle scienze filosofiche e teologiche.</p>Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione «Auxilium»it-ITRivista di Scienze dell'Educazione0393-3849Recensioni
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<p>Recensioni</p>Redazione
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2025-02-022025-02-02622-3Libri ricevuti
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<p>Libri ricevuti</p>Redazione
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2025-02-022025-02-02622-3Re-immaginare le professioni educative
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<p>Re-imagining educational professions</p>Piera RUFFINATTO
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2025-02-022025-02-02622-3256259Teoria e prassi dell’apprendimento sociale: lo sviluppo di competenze religiose e civili attraverso la mediazione didattica del Social Learning in partenariato con il “Centro Astalli”
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<p>La trasmissione dei contenuti didattici conosce sempre nuove metodologie volte a facilitare o potenziare l’acquisizione degli stessi: tra queste si pone, sempre con maggior successo il <em>social learning</em>. Di quest’ultimo verranno presentate: le premesse teoriche che ne contraddistinguono la specificità, le caratteristiche proprie di un’azione didattica che intenda avvalersi del <em>social learning </em>e una concreta esperienza di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) presso il Centro Astalli, innervata sulla metodologia in questione. Verranno enfatizzati e discussi concetti quali: l’autoefficacia, la motivazione e l’imitazione per mettere in luce la versatilità dell’apprendimento sociale per l’acquisizione di competenze ascrivibili ai contenuti specifici dell’Insegnamento della Religione Cattolica e volte all’esercizio di una cittadinanza attiva.</p> <p> </p> <p>The transmission of educational content is continuously enhanced through new methodologies aimed at facilitating or strengthening knowledge acquisition; one of the most successful among these is <em>social learning</em>. This paper will present the theoretical foundations that define its specificity, the distinctive features of educational practices leveraging <em>social learning</em>, and a practical case study of <em>Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento </em>(PCTO) at the Jesuit Refugee Service - Centro Astalli, structured around this methodology. Key concepts such as self-efficacy, motivation, and imitation will be emphasized and examined to highlight social learning’s versatility in fostering competencies aligned with the objectives of Catholic Religious Education and aimed at the exercise active citizenship.</p> <p> </p> <p>La transmisión de contenidos didácticos se enriquece continuamente con nuevas metodologías orientadas a facilitar o potenciar su adquisición: entre ellas, destaca cada vez con mayor éxito el social learning (aprendizaje social). En este trabajo se presentarán: los fundamentos teóricos que distinguen la especificidad de esta metodología, las características de una acción didáctica que pretenda valerse del aprendizaje social y una experiencia concreta de los Programas de Competencias Transversales y la Orientación (PCTO) llevada a cabo en el Centro Astalli, basada en esta metodología. Se enfatizarán y discutirán conceptos como la autoeficacia, la motivación y la imitación, con el fin de destacar la versatilidad del aprendizaje social en la adquisición de competencias aplicables a los contenidos específicos de la Enseñanza Religiosa Católica y orientadas al ejercicio de una ciudadanía activa.</p>Andrea AVELLINORocco SALEMME
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2025-02-022025-02-02622-3374384De Gasperi educa. Temi attuali dalle Lettere di politica nazionale
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<p>Questo contributo prende le mosse dalla crisi di partecipazione politica in Italia, evidenziata, tra i vari dati, dal calo dell’affluenza elettorale. Ci proponiamo di rinnovare la formazione sociopolitica, ispirandoci alle <em>Lettere di politica nazionale </em>di Alcide De Gasperi, interpretate pedagogicamente. De Gasperi, noto per la sua coerenza e impegno durante il regime fascista, ha sempre sostenuto la necessità di formare una classe dirigente preparata. Concludiamo sottolineando l’importanza di innovare le modalità di educazione politica per promuovere la partecipazione attiva e il bene comune.</p> <p> </p> <p>This study is based on the crisis of political engagement in Italy, as evidenced by declining voter turnout among other indicators. Our aim is to revitalize sociopolitical education by drawing on the <em>Letters on National </em>by Alcide De Gasperi, interpreted through a pedagogical lens. De Gasperi, renowned for his integrity and commitment during the fascist regime, consistently advocated for the need to cultivate a well-prepared ruling class. We conclude by emphasizing the importance of innovating political education methods to foster active participation and promote the common good.</p> <p> </p> <p>Este articulo parte de la evidente crisis de participación política en Italia, observada, entre otros datos, en la disminución de la participación electoral. Nos proponemos renovar la formación sociopolítica, inspirándonos en las Cartas de política nacional de Alcide De Gasperi, analizadas desde una perspectiva pedagógica. De Gasperi, reconocido por su coherencia y compromiso durante el régimen fascista, sostuvo de manera constante la necesidad de capacitar una clase dirigente preparada. Concluimos destacando la importancia de innovar las modalidades de educación política para fomentar la participación y el bien común.</p>Enrico RIPAMONTI
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2025-02-022025-02-02622-3385394Directoras pedagógicas en la Escuela Salesiana de América
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<p>Las escuelas salesianas en América se caracterizan por la creciente presencia del liderazgo femenino. Una investigación cuantitativa realizada el año 2022 en 950 escuelas de los Salesianos de Don Bosco y de las Hijas de María Auxiliadora en 20 países del continente americano, muestra que hay diferencias significativas cuando el liderazgo pedagógico es ejercido por mujeres, no solo en el modo de generar relaciones internas y externas, sino también en la capacidad de acompañar personas y procesos educativos. Los resultados obtenidos dan cuenta que, diversas prácticas de gestión son más prevalentes en la dirección escolar femenina, lo que refuerza la convicción de que el liderazgo ejercido por mujeres encarna un modelo distinto que merece ser visibilizado y valorado.</p> <p> </p> <p>Salesian schools in America are characterized by the growing presence of female leadership. A quantitative study conducted in 2022 in 950 schools of the Salesians of Don Bosco and the Daughters of Mary Help of Christians in 20 countries on the American continent, reveals significant differences when pedagogical leadership is exercised by women, not only in the approach to fostering internal and external relationships, but also in their capacity to support individuals and educational processes. The results indicate that various management practices are more prevalent in schools led by women, thereby strengthening the belief that women’s leadership embodies a distinct model that deserves to be recognized and valued.</p> <p> </p> <p>Le scuole salesiane in America si caratterizzano per la crescente presenza della leadership femminile. Una ricerca quantitativa condotta nel 2022 in 950 scuole dei Salesiani di don Bosco e delle Figlie di Maria Ausiliatrice di 20 paesi del continente americano rileva che ci sono differenze significative quando la leadership pedagogica è esercitata da donne, non solo nel modo di creare relazioni interne ed esterne, ma anche nella capacità di accompagnare persone e processi educativi. I risultati ottenuti indicano che diverse pratiche di gestione sono più comuni nella direzione scolastica femminile, rafforzando così la convinzione che il modo di guidare delle donne comporta un modello distinto, che deve essere reso visibile e valorizzato.</p>Patricia PARRAGUEZ NÚÑEZ
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2025-02-022025-02-02622-3260280Educatrice/educatore nei servizi educativi per l’infanzia. Profilo e (nuove) competenze
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<p>La professione dell’educatore nei servizi educativi per l’infanzia è cruciale nei primi mille giorni di vita dei bambini, periodo essenziale per lo sviluppo olistico della personalità. Fondata sull’ascolto e sulla valorizzazione delle potenzialità dei piccoli, questa figura professionale opera più per “e-ducere” che per “in-struere”. Storicamente evolutasi dall’assistenzialismo, oggi include la progettazione di ambienti stimolanti e l’uso di pratiche relazionali empatiche. La legge 55/2024 riconosce ufficialmente la professione, imponendo una formazione universitaria e continua. L’approccio integrato “zero-sei” sottolinea la centralità della famiglia e il ruolo dell’educatore nell’armonizzare cura, educazione e inclusione.</p> <p> </p> <p>The profession of educators in early childhood educational services is pivotal during the first thousand days of a child’s life, a critical period for the holistic development of personality. Grounded in attentive listening and the enhancement of children’s potential, this professional role emphasizes “e-ducere” (to lead out) rather than “in-struere” (to instruct). Historically rooted in caregiving, the role now encompasses the design of stimulating environments and the application of empathetic relational practices. Law 55/2024 officially recognizes the profession, mandating university-level and ongoing training. The integrated “zero-to-six” approach highlights the centrality of the family and the educator’s role in harmonizing care, education, and inclusion.</p> <p> </p> <p>La profesión del educador en los servicios educativos para la infancia es crucial durante los primeros mil días de vida de los niños, un período esencial para el desarrollo holístico de su personalidad. Fundada en la escucha activa y en la valorización de las potencialidades de los más pequeños, esta figura profesional trabaja más para “e-ducere” (sacar hacia afuera) que para “in-struere” (instruir). Aunque históricamente evolucionó desde un enfoque asistencialista, actualmente incluye el diseño de entornos estimulantes y la aplicación de prácticas relacionales empáticas. La Ley 55/2024 reconoce oficialmente esta profesión, estableciendo como requisitos una formación universitaria y un aprendizaje continuo. El enfoque integrado “cero-seis” subraya la centralidad de la familia y el papel del educador en la armonización de cuidado, educación e inclusión.</p>Nicoletta ROSATI
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2025-02-022025-02-02622-3281294L’educatore socio-pedagogico: un alleato contro l’abbandono scolastico
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<p>La dispersione scolastica è una sfida cruciale nel contesto educativo italiano attuale, che potrebbe essere aggravata dalla carenza di insegnanti e dall’alta percentuale di docenti prossimi all’età pensionabile. In questo quadro, l’educatore socio-pedagogico potrebbe assumere un ruolo più incisivo, collaborando con insegnanti e altri professionisti per favorire un ambiente educativo più inclusivo attento ai bisogni degli studenti, contribuendo potenzialmente a colmare inoltre lacune educative e sostenere un approccio multidisciplinare. La questione da affrontare in relazione a questo fenomeno è garantire che la scuola sia di qualità e veramente inclusiva.</p> <p> </p> <p>School dropout is a critical challenge in today’s educational landscape, which could be exacerbated by teacher shortages and a high proportion of educators nearing retirement age. In this context, the socio-educational educator could play a more decisive role, collaborating with teachers and other professionals to foster a more inclusive and student-centered learning environment, potentially helping to fill educational gaps and promote a multidisciplinary approach.</p> <p> </p> <p>La deserción escolar es un desafío crucial en el contexto educativo italiano actual, que podría verse agravado por la escasez de maestros y el alto porcentaje de docentes cercanos a la edad de jubilación. En este contexto, el educador socio-pedagógico podría asumir un papel más relevante, colaborando con maestros y otros profesionales para fomentar un entorno educativo más inclusivo y atento a las necesidades de los estudiantes, contribuyendo potencialmente a cerrar las brechas educativas y apoyando un enfoque multidisciplinario. La cuestión clave a abordar en relación con este fenómeno es garantizar que la escuela sea de calidad y verdaderamente inclusiva.</p>Magna Mayela MARTÍNEZ JIMÉNEZ
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2025-02-022025-02-02622-3295308Il profilo dell’insegnante di religione. Una risorsa per la scuola e le nuove generazioni
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<p>L’articolo si concentra sull’identità dell’Insegnante di Religione (IdR), l’evoluzione del suo profilo, sulle sue competenze professionali il suo percorso formativo. Sono messe in luce, alla fine, alcune sfide che l’IdR deve affrontare per rendere sempre più efficace la sua peculiare azione educativa nella scuola, tra le nuove generazioni.</p> <p> </p> <p>The article delves into the identity, evolving profile, competencies, and formative journey of the Religion Teacher (IdR). It underscores the challenges faced by IdRs in enhancing the efficacy of their unique educational role within the contemporary school setting, particularly in light of the changing needs of younger generations.</p> <p> </p> <p>El artículo se centra en la identidad del Maestro de Religión (MdR), en la evolución de su perfil, sus competencias profesionales y su trayectoria formativa. Al final, se destacan algunos desafíos que el MdR debe enfrentar para hacer cada vez más eficaz su peculiar acción educativa en la escuela, entre las nuevas generaciones.</p>Anna PERON
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2025-02-022025-02-02622-3309323Le professioni di educatore sociale e pedagogista nella legislazione attuale
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<p>I pedagogisti operano in vari contesti educativi, promuovendo la crescita personale e sociale. La disciplina attuale richiede una formazione avanzata e specifica. Le nuove sfide dello <em>ius scholae </em>includono l’integrazione di studenti stranieri e la promozione di un’educazione inclusiva e interculturale, affrontando le diversità culturali e linguistiche per garantire pari opportunità a tutti gli studenti.</p> <p> </p> <p>Pedagogists work in various educational contexts, promoting personal and social growth. The current discipline requires advanced and specific training. The new challenges of the <em>ius scholae </em>include the integration of foreign students and the promotion of inclusive and intercultural education, addressing cultural and linguistic diversity to ensure equal opportunities for all students.</p> <p> </p> <p>Los pedagogos trabajan en diversos contextos educativos, promoviendo el crecimiento personal y social. La disciplina actual exige una formación avanzada y específica. Los nuevos desafíos del ius scholae incluyen la integración de estudiantes extranjeros y la promoción de una educación inclusiva e intercultural, abordando las diversidades culturales y lingüísticas para garantizar la igualdad de oportunidades para todos los estudiantes.</p>Guglielmo FARINA
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2025-02-022025-02-02622-3324331La via ermeneutica della relazione educativa
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<p class="Pa10" style="text-align: justify; line-height: normal;"><span style="font-size: 11.0pt; font-family: 'Arial',sans-serif; color: #1f1d1e;">Il discorso filosofico è in grado di riconfigurare continuamente l’esperienza e, così, il filosofare è anche una azione pratica perché è “filosofia in azione”. Con la pratica filosofica, la filosofia riconsidera sé stessa come <em>paideia</em>: la domanda educativa, infatti, è in sé una domanda filosofica. Si prospetta così una verità “esistenziale”, che concilia il suo carattere incondizionato con i caratteri plurali dell’accesso prospettico ad essa. La relazione educativa deve quindi proporsi l’orizzonte di un’ermeneutica veritativa che renda il ragazzo uno <em>strong evaluator</em>, in una chiave est-etica che lo aiuti a comprendere se ciò che è da lui percepito come bello sia anche buono al fine del suo compimento integrale. La <em>via pulchritudinis </em>della relazione educativa è quindi una forma di conoscenza, un particolare itinerario di ricerca. Appare allora legittimo considerare la validità di un modo adolescente di fare filosofia (<em>teen philosophy</em>) che necessita di un apposito itinerario narrativo di ricerca. </span></p> <p class="Pa15" style="line-height: normal;"><span style="font-size: 11.0pt; font-family: 'Arial',sans-serif; color: #1f1d1e;"> </span></p> <p class="Pa16" style="text-align: justify; line-height: normal;"><span style="font-size: 11.0pt; font-family: 'Arial',sans-serif; color: #1f1d1e;">Philosophical discourse has the ability to continuously reconfigure experience, making philosophizing itself a practical action, or “philosophy in action”. Through philosophical practice, philosophy reconsiders itself as <em>paideia</em>, as the educational question is inherently philosophical. This perspective proposes an “existential” truth, harmonizing its unconditional nature with the plural perspectives through which it can be accessed. Thus, the educational relationship must aim towards a truthful hermeneutic that shapes the youngster into a <em>strong evaluator</em>, employing an <em>est-ethical </em>approach that helps him understand whether what he perceives as beautiful is also good, ultimately supporting his integral development. The <em>via pulchritudinis </em>in education thus emerges as a mode of knowledge, a distinct exploratory pathway. It is therefore legitimate to consider the validity of a unique adolescent approach to philosophy (teen philosophy) which necessitates a dedicated narrative and exploratory research framework. </span></p> <p class="Pa15" style="line-height: normal;"><span style="font-size: 11.0pt; font-family: 'Arial',sans-serif; color: #1f1d1e;"> </span></p> <p class="Default"><span style="font-size: 11.0pt; font-family: 'Arial',sans-serif; color: #1f1d1e;">El discurso filosófico tiene la capacidad de reconfigurar continuamente la experiencia; en este sentido, el filosofar adquiere representando una verdadera “filosofía en acción”. Mediante la práctica filosófica, la filosofía se reconsidera a sí misma como paideia: la pregunta educativa es, de hecho, una cuestión filosófica en sí misma. Se plantea así una verdad “existencial” que concilia su carácter incondicionado con los aspectos plurales de acceso perspectivìstico a ella. En consecuencia, la relación educativa debe proponerse el horizonte de una hermenéutica de la verdad que convierta al joven en un “strong evaluator”, a través de una clave est-ética que le ayude a discernir si aquello que percibe como bello puede ser considerado también bueno, orientándolo hacia su realización integral. La vía pulchritudinis en la relación educativa se configura, así como una forma de conocimiento, un itinerario específico de investigación. De aquí la relevancia de considerar la validez de un enfoque adolescente de filosofía (teen philosophy), que requiere un itinerario narrativo de investigación específico.</span></p>Cristiano CIFERRI
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2025-02-022025-02-02622-3332346Neuroscienze: quale apporto possono dare alla didattica e alla formazione delle educatrici e degli educatori?
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<p>Il presente contributo esamina l’integrazione delle neuroscienze nell’educazione, analizzando i rischi del “neurocentrismo” e proponendo un concetto di “alfabetizzazione neuroscientifica” come chiave per evitare riduzionismi. Viene sottolineata la necessità di considerare le interazioni tra diversi livelli di analisi, dai processi neuronali a quelli sociali, e di evitare di ridurre lo studente a semplici meccanismi cerebrali. L’alfabetizzazione neuroscientifica come formazione mira a fornire agli educatori strumenti per comprendere e applicare le conoscenze neuroscientifiche in modo consapevole e bilanciato, promuovendo una didattica non riduzionista.</p> <p> </p> <p>This study examines the integration of neuroscience into education, critically assessing the risks of “neurocentrism” and proposing the concept of “neuroscientific literacy” as a key to avoiding reductionism. The analysis emphasizes the importance of considering interactions across multiple levels - from neural to social processes - while cautioning against reducing students to mere brain mechanisms. Neuroscientific literacy as an educational approach aims to equip educators with tools to understand and apply neuroscientific knowledge mindfully and in a balanced manner, fostering a non-reductionist pedagogy.</p> <p> </p> <p>El presente estudio examina la integración de las neurociencias en la educación, analizando los riesgos del “neurocentrismo” y proponiendo el concepto de “alfabetización neurocientífica” como clave para evitar reduccionismos. Se subraya la necesidad de considerar las interacciones entre diferentes niveles de análisis, desde los procesos neuronales hasta los sociales, evitando así reducir al estudiante a simples mecanismos cerebrales. La alfabetización neurocientífica como formación busca proporcionar a los educadores herramientas para comprender y aplicar los conocimientos neurocientíficos de manera consciente y equilibrada, promoviendo una didáctica no reduccionista.</p>Antonino BUZZANCA
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2025-02-022025-02-02622-3347360Riportare i bambini al centro delle nostre comunità
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<p>Anche se previlegiate rispetto a quelle dei Paesi più poveri, le nostre infanzie sono a rischio, e la salute fisica e mentale dei bambini e degli adolescenti nel contesto occidentale è esposta a numerose criticità. Diete ipercaloriche e sedentarietà con danni metabolici; povertà culturale e mancanza di vita all’aria aperta; uso incongruo di <em>device </em>(tablet, smartphone) e nuove dipendenze, come quelle da telefonino o da gioco d’azzardo e adultizzazione precoce. Solo rimettendo al centro delle nostre politiche sanitarie ed educative “la nostra infanzia”, con azioni ben determinate da parte di una comunità adulta, potremo salvaguardarne uno sviluppo armonioso, sostenibile e completo.</p> <p> </p> <p>Despite enjoying more privileges than children in poorer countries, our childhoods are at risk. The physical and mental health of children and ado lescents in Western contexts is facing numerous challenges. Hypercaloric diets and sedentary lifestyles are leading to metabolic disorders; cultural poverty and lack of outdoor activities are prevalent; the inappropriate use of devices (tablets, smartphones) and new addictions, such as phone addiction and gambling, are on the rise; and children are experiencing premature adult-like responsibilities. Only by placing “our childhood” at the center of our health and education policies, through targeted actions by the adult community, can we ensure a harmonious, sustainable, and complete development.</p> <p> </p> <p>Aunque privilegiadas en comparación con las de los países más pobres, nuestras infancias están en riesgo, y la salud física y mental de niños y adolescentes en el contexto occidental está expuesta a numerosas dificultades. Dietas hipercalóricas y sedentarismo con daños metabólicos; pobreza cultural y falta de vida al aire libre; uso inadecuado de dispositivos (tabletas, teléfonos inteligentes) y nuevas adicciones, como la adicción al teléfono móvil o al juego y la adultización precoz. Solo reubicando a ‘nuestra infancia’ en el centro de nuestras políticas sanitarias y educativas, con acciones bien definidas por parte de una comunidad adulta, podremos salvaguardar un desarrollo armonioso, sostenible y completo.</p>Riccardo BOSI
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2025-02-022025-02-02622-3361367«Noi possiAMO»: l’orto inclusivo e solidale
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<p>«We can»: the inclusive and solidarity garden</p>Lucia MELE
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2025-02-022025-02-02622-3368372